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20 maggio, 2006

Un cavallo che tira da solo

In singolare contrasto col mio senso ardente di giustizia e di dovere sociale, non ho mai sentito la necessità di avvicinarmi agli uomini e alla società in generale. Sono proprio un cavallo che vuol tirare da solo; mai mi sono dato pienamente né allo stato, né alla terra natale, né agli amici e neppure ai congiunti più prossimi; anzi ho sempre avuto di fronte a questi legami la sensazione netta di essere un estraneo e ho sempre sentito il bisogno di solitudine; e questa sensazione non fa che aumentare con gli anni.
Sento fortemente, ma senza rimpianto, di toccare il limite dell’intesa e dell’armonia con il prossimo. Certo, un uomo di questo carattere perde così una parte del suo candore e della sua serenità, ma ci guadagna una larga indipendenza rispetto alle opinioni, abitudini e giudizi dei suoi simili, né sarà tentato di stabilire il suo equilibrio su basi così malferme.

Albert Einstein (Ulm, Germania 1879 – 1955), tratto da: “Come io vedo il mondo; Società e personalità”.

Ca**arola...il vecchio Albert ed io in alcune cose la vedevamo giusta...
Ok, ora mi metto a lavorare sul postulato della relatività...perbacco!

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

mi hai fatto venire in mente il quadro "Il viaggiatore sopra il mare di nebbia" di Friedrich...

martedì, maggio 23, 2006 2:28:00 PM  
Blogger Zello said...

Gran dipinto...non c'è dubbio!

Einstein sarebbe orgoglioso di venire associato a quell'immagine...

Almeno credo! ;)

Ciao Ortica, un bacio!

martedì, maggio 23, 2006 3:24:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

beh, in realtà sei tu che mi hai evocato quel quadro, non Einstein...ma lasciamo così, che non ti monti troppo la testa! ;o)
un bacio a te!

martedì, maggio 23, 2006 8:15:00 PM  
Blogger Zello said...

...onorato lo stesso....

(*anchesenzamontarmilatesta*)

bacio! ;)

mercoledì, maggio 24, 2006 8:37:00 AM  

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