adopt your own virtual pet!

23 ottobre, 2006

Comuncazioni interrotte...

Milioni di giorni...
Perchè mio figlio dovrà sapere, perché mio figlio dovrà sperare...
Due frasi del ritornello della canzone di Nicolò Fabi che ho appena terminato di ascoltare. Non ho dubbi sul fatto che gli sia riuscito un pezzo davvero importante e bello.

Oggi è sabato, e nonstante ciò che si dica qui in Sicilia ormai da un po’ il tempo non è quello che ci si potrebbe aspettare. È grigio...e anche se non piove in questo momento è come se lo stesse facendo.
Grigio.
Lo stesso colore che al momento contaddistingue le mie giornate...grigie. Ma il grigio è poi un colore o è più una condizione?
Certo non è facile ammettere a se stessi che si stà attraversando un periodo dove bisogna stringere forte i denti per arrivare a sera. Dove spesso l’unico calore che davvero riesci ad entrarti dentro sono dei timidi raggi di sole che bucano la coltre di nuvole appese lì come se dovessero venire giù da un momento all’altro.
Sì, non è facile mettersi davanti allo specchio a guardarsi, riconoscersi mentre delle lacrime scendono verso il basso e ti inumidiscono le guancie...
Ma i bisogni aiutano?
E’ davvero necessario essere in più di uno per portare avanti, ma anche a termine la propria vita? E’ una regola doversi assumere la responsabilità della vita di qualcuno oppure di mettere la propria nelle mani di qualcun altro?
Sono questi i bisogni che mi stanno frantumando e che rendono le mie giornate una poltiglia di impressioni difficili da distinguere l’una dall’altra e che danno un senso di ovattato al tutto. Come il grigio appunto. Una condizione e non un colore.
Non sento i sapori e le emozioni si appiattiscono.

A: Ciao Patrick, come stai?
P: Ciao...stò così così.
A: Cosa c’è che non va?
P: Sai, spesso mi sento solo quaggiù. E mi rendo conto che invece vorrei donare le cose che sento a qualcuno. Vorrei condividerle. Rendere partecipe qualcuno del fatto che esisto, trasmettere ciò che sento.
A: Per fare questo ti serve una persona accanto?
P: No, non è indispensabile. Ne sono pienamente consapevole. Ma è dal giorno in cui sono nato che sento parlare di amore, famiglia, figli. E’ tutto molto legato all’ambiente e alla cultura nella quale sono cresciuto a rendere questo tipo di desiderio così vivo. E poi se non mi sbaglio anche tu sei stato con la mamma ed io e mia sorella siamo il frutto di quello che avete seminato.
A: Certo. Ma vedi, quando al tuo fianco non si trova nessuno, non è un caso. Certe situazioni nella vita non capitano mai tanto per capitare. Devi saper pazientare, devi saper cogliere il momento. La vita ti offre delle occasioni. E se si è accecati dalla fretta spesso non si riescono a scorgere e si rischia di perderle senza possibilità di riaverle.
P: E’ me lo dici tu, che a 46 anni hai lasciato questo mondo? Ma io che certezza ho che domani io ci sia ancora a raccogliere le occasioni che vorrei mi portassero a completare la mia vita?
A: Non ne hai certezze. Le certezze legate al domani, al futuro sono indispensabili per dare una direzione, ma restano pur sempre una proiezione, non dimenticarlo. Anzi, direi addirittura una aspettativa…e in certi casi pure una scusante.
P: Si, le scusanti. Tutti i “farò domani”, tutti i “vorrei”. Alla fine quello che ti porta ad andare avanti non sono le intenzioni, bensì i fatti. Il presente…
A: Le intenzioni sono importanti invece, ma sono da mettere in pratica adesso, non domani. Questo è il punto che ti porterà a non preoccuparti del fatto di non riuscire ad arrivare a domani impaurito dal non aver ancora raggiunto tutto ciò che ti aspetti da te stesso e dalla vita.
P: Ma non è cosa facile. Tutto l’ambiente intorno ti carica continuamente di aspettative, spesso pure la propria famiglia…
A: Infatti nessuno vi ha mai detto che fosse cosa facile. E’ poi nessuno su quel mondo possiede bacchette magiche e periodi di “nebbia” li attraversano tutti...
P: Eh si, forse sarebbe troppo facile con la bacchetta magica. Ma dimmi di te piuttosto, come stai lassù?
A: ...
P: Pronto?
A: ...
P: Ehi pronto, ci sei?
A: ..

E’ caduta la linea... merda... era tanto che non parlavo con mio padre.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

non credo ci sia molto da dire...posso capire i tuoi bisogni, li conosco molto bene. e la lontananza da ciò che ti è caro, dalla tua casa, dai tuoi amici, affetti, famiglia, acutizza la mancanza.
ma ti sta mettendo alla prova, e ciò è ammirevole. del futuro non puoi sapere, ma nonostante tutto riesci a confidare in ciò che verrà.
tieni duro, se questo è il tuo deserto ne uscirai certamente rafforzato!

lunedì, ottobre 23, 2006 8:29:00 PM  

Posta un commento

<< Home

adopt your own virtual pet!