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30 dicembre, 2006

Quanto è profondo il mare...

Mai come oggi ho fatto fatica a scegliere delle note che avessero la capacità di accompagnare il mio stato d’animo. Quella serie di do, re, mi, fa, so, la, si che compongono i quadri musicali che utilizzo per dare una dimensione anche sonora a quello che sento.
Come canta Federico Zampaglione non so che giorno è. E forse non è nemmeno interessante, dato che da un po’ di tempo tutti i giorni mi sembrano uguali. Il sabato è come il martedì e il mercoledì non si differenzia dalla domenica. Unidimensionale. Non riesco a percepire il passaggio dal giorno attraverso il tramonto alla notte e nemmeno quello dalla notte al giorno attraverso il crepuscolo. Si è appiattito tutto. E come se mi stessi muovendo in un ambiente bidimensionale. Vedo solo l’altezza e la lunghezza.
Non riesco a dare profondità alle cose. Non riesco più a dare profondità a me stesso. Della dimensione temporale non parlo, dato che potrei avere 12 anni come 94 e non me ne renderei nemmeno conto.

Spazi, dimensioni ed estensioni di un esistenza che per me ancora è un mistero.

Quando penso di essere venuto a capo anche di una sola componente che determina gli equilibri che mi governano mi trovo subito smentito e rimesso in discussione. Mi trovo in bilico.
Sarà quello che saggiamente i sociologi chiamano il male di vivere? La piaga del 21. secolo? Sarà la depressione? Parola che evoca solo a pronunciarla visioni di psicofarmaci, psicodrammi, suicidi e quant’altro...
E se invece trovarsi in bilico, trovarsi davanti a quel maledetto burrone fosse solo un modo per prendere coscienza di me? Cosa c’è di male nel sentirsi solo? Nel sentirsi mai realizzato? Di non trovare mai il bandolo della matassa?
Perché deve essere necessariamente connotato tutto ad una dimensione negativa? E’ davvero così improbabile che invece si tratti di uno
stato naturale
delle cose?
Per migliaia di anni la specie umana è stata costretta sua malgrado a preoccuparsi esclusivamente della propria esistenza. E’ innegabile che il progresso ( puramente tecnologico-scientifico) ci abbia ora portato in un tempo estremamente breve a poter abbandonare quel genere di preoccupazione e concentrarci pure su altri contenuti che fanno parte dell’esistenza umana. Per migliaia di anni il nostro printing genetico ci ha imposto di curare l’aspetto legato quasi esclusivamente alla sopravvivenza della nostra specie.
Oggi ci troviamo in periodo di transizione molto complesso. E quello che descrivo qui è solo uno dei molteplici punti ai quali bisognerà prestare grande attenzione. Mi sembra come se fossimo “programmati” per svolgere dei compiti sociali utili a produrre quel benessere che porta avanti la specie e non l’individuo.
Il “cogito ergo sum” (io penso, di conseguenza esisto. R. Descartes) dà inizio alla valorizzazione dell’individuo. La specie è composta da singoli elementi, ciascuno con una propria storia.

Io sono un individio.
C’è un punto di partenza e un punto di arrivo. Le uniche certezze della mia storia. E alcuni dei capitoli della mia storia raccontanto dei miei malesseri, delle mie solitudini. Sono capitoli che in ogni libro devono trovare il loro spazio. Sono naturali e non vedo perché dovrei nasconderli, soprattutto quando della mia storia ne sono sia l’autore che il soggetto e pure il lettore. Voglio poter stare male senza dover vergognarmene, senza dovermi sentire in colpa. Io non ci credo alla balla che nella vita esiste solo il sorriso, solo il benessere, solo la felicitá. Nessuno che non conosca il dolore può conoscere la gioia. Chi non ha mai visto la notte non potrà mai prendere coscienza del giorno.

Mentre scrivo è arrivato pure Lucio Dalla a cantarmi “Quanto è profondo il mare”. Un po’ come le nostre anime. Un mare immenso, del quale la maggioranza delle persone osserva sempre e solo la superficie. Un po’ per pigrizia, un po’ per paura. Alla fine nessuno sà mai con certezza quanto è profondo e cosa si può incontrare quando ci si immerge.

Buon tuffo, buon 2007!

27 dicembre, 2006

Pollice verde

Ogni tanto mi sento come un fiore sai? Come una pianta...
E come se fossi stato per lungo tempo immerso nella terra buia e fredda. Un seme, che aspettava solamente di incontrare i raggi del sole, di sentire del calore. Per poter germogliare, per cominciare a crescere.
All’inizio era pure così, te lo ricordi? Mi innaffiavi. Mi riempivi di mille attenzioni quotidiane, mi curavi e mi proteggevi dalle insicurezze iniziali. Mi toglievi dubbi. Lo facevi piano, dolcemente. Mi accarezzavi e mi facevi sentire importante.
Io ho cominicato a crescere, a mettere radici e lasciare che le mie foglie si ponessero nella direzione dalla quale emanavi i raggi che mi scaldavano, che mi davano la vita. Le radici mi sarebbero servite per tenermi stabile, per quando fuori ci sarebbe stato il vento e la pioggia, che mi avrebbero scosso in quei periodi nei quali non saresti stata vicino a me.
Poi, lentamente le tue attenzioni sono diminuite. Non mi curavi più come prima, pur sapendo che in quel terreno nel quale mi avevi piantato la vita per me sarebbe stata tutt’altro che facile. Ti imploravo di starmi vicino e più lo facevo e più ti allontanavi. Ho provato a lasciarti andare, a resistere solo. Per vedere se avresti apprezzato la libertà che il mio viscerale sentimento ti stava garantendo. Invece ti sei allontanata definitivamente. Troppo impegnata con te stessa, nella ricerca di te stessa, troppo impegnata per ricordarti tutte le promesse fatte, troppo impegnata a convincerti che non eri in grado di gestire i rapporti con una pianta così difficile invece che impegnarti ed imparare a gestirli quei rapporti.
Si, forse il mio orgoglio di pianta ferita mi ha portato poi a farti vedere le mie parti meno belle. Ti ho mostrato le spine e ti sei punta. Ti nascondevo i miei fiori, i miei profumi.
Mi risuonavano nella testa tutte le cose che ci eravamo detti. Tutte le attenzioni con le quali mi avevi fatto sbocciare la prima volta per poi lasciarmi in quella terra fredda, da solo, al buio.
Ora stò appassendo, me ne sto rendendo conto sai? La vita sta abbandonando le mie foglie, lo stelo, le radici. La linfa non scorre più. I sogni che avevi fatto nascere nella mia anima si spegneranno per sempre dentro alle mie foglie che seccheranno e voleranno via.
Il dolore che provo è grande e credo tu possa immaginarlo. Volentieri avrei messo a disposizione tua anche i miei lati più belli. Te li avrei regalati perché ti spettavano. Te li avrei donati perché anche il fiore più bello da solo non vale nulla. Ed eri tu a farmi bello. Senza la tua presenza a recepirmi la mia permanenza in questa forma NON ha più senso. E me ne dispiaccio, dato che dentro di me la certezza è forte di essere eterno nei miei gesti e nei miei sentimenti.
I miei fiori sono riusciti a produrre dei semi, che nel momento di massimo splendore il vento ha sollevato e trasportato via lontano. Ora sono da qualche parte che riposano nel terreno. Desiderosi di venire nuovamente portati in vita e fatti germogliare da nuove mani. Mani esperte, che sanno come gestire certe piante e che se ne vogliono assumere la responsabilità. Che non hanno paura di fare fatica, di sfiancarsi per arrivare fino in fondo.
Per dare buoni frutti una pianta deve venire seguita fin dalla nascita. Bisogna crearle degli spazi attorno, nei quali si senta protetta. Bisogna darle il tempo di rafforzarsi, per resistere agli urti che dovrà sopportare. Bisogna potarla, darle forma.
Bisogna amarla, sempre. Fino in fondo.

16 dicembre, 2006

Ricapitolando...


noa Hat gesagt…
ta

Friday, November 03, 2006 12:30:47 AM

noa Hat gesagt…
non ce l'ho fatta a scriverti ieri sera perchè i pensieri erano troppi e troppo veloci... mi sento esausta oggi, ho dormito ma è come se non l'avessi fatto...credo di aver capito di essere inutile per te al momento, solo fonte di cattive energie che ti devastano e mi sento malissimo...

Wednesday, November 08, 2006 10:23:15 AM

rainbow72 Hat gesagt…
Ehilà..... c'è nessùnooooo!!!Dove ti si finio ciò???? te si ancora sull'isola?!Allora??hai finito di infrangere cuori???!!!:0) dai che scherzo.. Quand'è che te torni su da ste bande?? Mi mancano un pò le ns. ciaccole da blog.. Vabbè, qui tutto bene, finalmente è finita la prigionia, sono rientrata in possesso dei mie spazi, e che spazi.. Sono entrata in casa finalmenteeeee, e sono troppo feilice.. Spero che quando farai un salto su tra i monti, ti degnerai di una visita... Adesso te saludi e te mando un bacione.. ciaoooooooooooooooo

Monday, November 20, 2006 3:21:26 PM


Zello Hat gesagt…
Ma secondo te io infrango cuori? Beh, almeno in questi ultimi mesi non mi sembra prorio, anzi... Sono contento che sei entrata in casuccia, davvero! Immagino sia proprio una bella sensazione! Chissa che non ci arrivi anch'io un giorno.. hehe! Speriamo va...Verso 15-20 dicembre dovrei tornare tra le montagne. Non mancherò...stai tranquilla!Un bacio Bogen, take care! ;)

Thursday, November 23, 2006 5:45:45 PM

rainbow72 Hat gesagt…
mah non so, mi pareva.....:0)si, si, sono felicissima, mai stata così bene è una sensazione troppo bella, spero, anzi ti auguro di tutto cuore che un giorno anche tu possa provarla..Ieri ho avuto una visita inaspettata, è venuta a trovarmi la Mo', e mi ha fatto veramente piacere, anche perchè come ben sai c'era stata una rottura tra noi..Vabbè adesso abbiamo parlato un pò e poi tempo al tempo.. Allora quando vieni su mi raccomando fatti sentire, magari ci facciamo una serata, io te e la Mo'.. Ok?! baci-baci

Friday, November 24, 2006 4:06:44 PM

Anonym hat gesagt…
Che tu infranga cuori credo proprio sia un utopia o l'elucubrazione mentale di quacuni instabile mentalmente! Hai finito di essere pessimista e vedere tutto nero? Spero che il tuo ritorno a casa ti faccia tornare in te e ti aiuti a trovare l'equilibrio che ti serve per prendere decisioni importanti per il tuo futuro! Spero un giorno di vderti un po piu tranquillo e meno riflessivo, ogni tanto buttati e non stare sempre li a pensare cosa sia meglio fare. Bacio

Tuesday, December 12, 2006 12:32:42 PM

rainbow72 Hat gesagt…
"l'elucubrazione mentale di un instabile mentalmente...." mio caro anonimo non avrei trovato parole migliori per definirmi...:0) e comunque concordo con te x tutto quello che hai scritto..Ciao Zel, allora che si dice? sei tornato dall'isola? come stai? sempre così nero e pessimista come ti descrivono? spero tanto di no.. beh, quando e se hai voglia passa da via Roma, qui c'è sempre un caffè e un pò di affetto che ti aspettano...un beijo

Tuesday, December 12, 2006 6:37:36 PM


Zello Hat gesagt…
"Spero un giorno di vederti un po piu tranquillo e meno riflessivo, ogni tanto buttati e non stare sempre li a pensare cosa sia meglio fare..."Spesso lo vorrei anch'io, lo dico davvero. Però mi rendo che devo fare i conti pure con la mia natura, che comunque è quella di essere riflessivo e di pensarci magari troppo prima di buttarmi...Osservandomi da fuori non posso fare altro che concordare con quello che oramai pure gli "anonimi" mi dicono...Ma il problema non è tanto quando sono riflessivo e non mi butto, perchè rimane sintomo di incertezza, forse pure di malessere...Il problema vero, e questo magari chi mi sta vicino o mi conosce un pò lo sa bene inizia proprio nel momento in cui prendo il volo... :)))
Ciao Bogen. Domani (giovedì) parto da qui, vado un giorno in Sardegna per vedere e valutare l'offerta di un altra azienda e da venerdì sera poi sarò nuovamente tra le alpi. Conto di mettere un pò di benzina nell'anima, dato che di energia qui per non soccombere (a me stesso) ne ho utilizzata pure troppa. Evviva il ritorno a casa. Mi sia consentito...almeno una volta!Ci vediamo per il caffè, via Roma è per strada!;)

Wednesday, December 13, 2006 11:58:57 AM

rainbow72 Hat gesagt…
Tu sei così e penso che non cambierai mai, fa parte del tuo modo di essere, quante volte ti ho detto di pensare di meno e di agire di +? Ma non si può andare contro a se stessi, anch'io per tanti versi sono come te, tendiamo ad essere troppo riflessivi, ma cosa c'è di sbagliato in questo? Si, la gente tende magari a considerarti un pessimista, uno che vede sempre tutto nero, ma non è sempre così, ci sono periodi e periodi nella vita... qualcuno una volta disse:"non può piovere per sempre.." e la stessa cosa è la vita, non è sempre tutto buio, a volte splende anche il sole...basta avere pazienza...Ah, così te ne vai nella mia terra d'origine?non ti metterai mica a fare il cannonao?beh, se ti posso dire la mia, credo che se ti dovesse andare in porto il lavoro in Sardegna, li ti troverai sicuramente meglio che in Sicilia, mentalità molto + aperta, e donne bellissime, garantito!!!!:0)E poi vedrai che il rientro a casa sarà salutare per te, a volte è bello tornare a casa...E mi raccomando, appena rientri in continente fatti sentire. Ok?Ps: quest'anno mi sa che è meglio che continuiamo a non parlare di calcio, eh...????!!!!:0(

Wednesday, December 13, 2006 6:25:26 PM

Anonym hat gesagt…
Cara rinbow 72 mi sa che hai preso un abbaglio, dire che la sardegna e piu aperta della sicilia e come dire che il sole sorge ad ovest! Noi siciliane siamo molto piu affascinati, il problema e che il nostro caro Zello non e stato capace di accalappiarsi nessuno perche ha trascorso il suo tempo a rimpiangere quello che non aveva piuttosto che cercare di trovare nuovi stimoli! Nella vita non si puo sempre dannarsi per quel che non si ha, bisogna anche cercare di ottenere cio che si vuole, questi pensieri da filosofi d'avanguardia non servono a nessuno tranne a chi e incapace di prendersi le proprio responsabilita e spera che riempendosi la testa di aforismi tutto vada per il meglio. Nella vita bisogna sapere reagire e piangersi addosso non serve a nessuno

Thursday, December 14, 2006 3:49:03 PM

Anonym hat gesagt…
Caro Zello gli anonimi possono dire certe cose perche ti conoscono meglio di quanto tu creda, nella paura di non lasciare segni tangibili del tuo passaggio in sicilia hai perso l'opportunita di vivere davvero questa meravigliosa isola, hai perso l'occasione di ammirare le bellezze che l'isola offre, ma eri troppo preso a dare la colpa agli altri della tua incapacita di affrontare le cose. Spero davvero che la Sardegna ti offra di piu anche se so che sara difficile perche sei la tipica persona che preferisce mettere la testa sotto la sabbia piuttosto che apprezzare cio che la vita dona ogni giorno, ti piace lamentarti e criticare tutto e tutti ma questa e sempre la strada sbagliata perche a forza di sorbirsi le tue critiche la gente si stanca di te e decid che e meglio starti lontana. Ricorda che nella vita i rapporti umani sono fondamentali e non solo per trascorrere una serata in compagnia ma per scambiarsi vicendevolmente le proprie emozioni al fine di arricchirsi l'un l'altro. Scusa se ho esagerato

Thursday, December 14, 2006 3:57:22 PM

ortica hat gesagt…
accidenti, ma che casini combini Peter? mi stai diventando una vecchia zitella acida? o forse giù non sono abituati al freddo, ai malesseri e alle pare mentali tipiche di noi nel nord...?questo + che un blog sta diventando un club delle donne che hanno cercato di accalappiarti...che sia ora di rinfrescare l'ambiente anche qui?

Thursday, December 14, 2006 8:59:37 PM

Anonym hat gesagt…
Ciao ortica puoi rinfrescare cio che vuoi ma mi spiace tu sia cosi prevenuto, chi ti ha detto che sono una donzella abbandonata e delusa? Sono solo una persona che e molto dispiaciuta della crisi di Zello e per tua informazione giu, come dici tu,siamo abituati ad affrontare i problemi e non ci demoralizziamo tanto facilmente. Prima di emettere sentenze perche non provi a andare in Sicilia? Oh scusa voi perdete tempo con paranoie inutili. Bacioni!!!!!

Thursday, December 14, 2006 9:27:38 PM

ortica hat gesagt…
mi sembri un pò troppo coinvolto/a per essere semplicemente "una persona molto dispiaciuta della crisi di Zello"...l'ho buttata sul ridere perchè, per quanto un blog possa essere preso seriamente, non mi sembra il luogo adatto per discussioni così personali riguardo al malessere di Zello...comunque non era mia intenzione offendere la Sicilia, nè emettere sentenze, ma solo sdrammatizzare sulle diverse realtà...non è che io ami le pare mentali...ero ironica!

Friday, December 15, 2006 2:28:11 PM

rainbow72 Hat gesagt…
Perdonami Zel, ma a questo punto arrivo pure io, mi son sentita tirare in ballo e non posso fare a meno di rispondere.Cara anonima,(uso il femminile perchè da come scrivi lo lasci intendere)mi dispiace, forse non mi sono espressa nella maniera + corretta l'altro giorno;la mia non voleva essere nè un'offesa, nè una denigrazione alla Sicilia ed ai suoi abitanti, nè tanto meno alle donne..Per carità, lunge da me fare certe osservazioni, era solo una semplice battuta per sdrammatizzare, e poi conoscendo Patrick (abbastanza bene) ero e sono convinta che la Sicilia non sia luogo adatto a lui per una serie di motivi che non ti sto ad elencare. Non credo che i siciliani siano da meno di noi, anzi, ma ciò non toglie che noi del nord siamo diversi e le mentalità sono diverse..Dici di conoscere Patrick meglio di quanto lui creda,beh, scusami ma da quello che scrivi ho la vaga impressione che tu abbia capito gran poco di lui, ma comunque preferisco evitare di fare commenti perchè la cosa non mi riguarda, ma una cosa ci tengo a dirtela: dici che Patrick ha perso troppo tempo a giudicare ed a criticare le persone impedendogli di conoscerlo, ed allo stesso tempo allontanandole da lui,e tu scusa, cosa stai facendo?Non stai facendo lo stesso? Non lo stai giudicando? Ed a qs proposito mi viene in mente un proverbio che dice:"il bue che da del cornuto all'asino.."Ognuno di noi è fatto a modo suo e solo i veri amici sanno accettarti per quello che sei con tutti i tuoi pregi e difetti, e ti posso garantire che Patrick di amici ne ha tanti e non è vero che la gente scappa da lui, anzi...Perdonami ma anch'io ho la vaga impressione che tu sia troppo coinvolta per essere obiettiva, le tue sembrano le parole di una persona ferita..

Friday, December 15, 2006 4:00:14 PM


Zello Hat gesagt…
Non credo ci sia molto da aggiungere dato che mi sembra che si sia già detto tutto, no? O forse invece qualcosa da precisare invece ci sarebbe? Lo dico in maniera molto sincera…onestamente faccio un po’ di fatica a riconoscermi nella descrizione così netta e definita di chi ancora si ostina a non firmarsi.
Non credo:
- che ci siano “ricette standard” per vivere a pieno non solo quella/questa bensì qualsiasi isola (o luogo). Mi piace l’idea di essere libero di viverla come la mia condizione emotiva me lo permette. E’ una libertà alla quale non vorrei rinunciare mai. Non stà scritto da nessuna parte (e anche se lo fosse me ne infischierei) che bisogna vivere solo e sempre con il sorriso. Io vivo i miei luoghi anche quando non ci stò bene. Di questo nessuno si preoccupi, anche e soprattutto quando comunico che la sto vivendo non al meglio. L’importante per me è CHE la stia vivendo, meno COME la stia vivendo.
- di avere dato delle colpe a nessuno in particolare. E se ho preso come spunto la scarsa disponibilità a socializzare dell’ambiente che mi circondava non ho mai dimenticato di metterla almeno sullo stesso piano della MIA incapacità di relazionarmi all’ambiente in quel preciso spazio temporale. Una situazione di “causa – effetto” della quale origine non saprei dire se sia stato l’ambiente o io stesso.
- di essere “la tipica persona che preferisce mettere la testa sotto la sabbia piuttosto che apprezzare cio che la vita dona ogni giorno”, ma di questo faccio fatica a fornirne le prove (e comunque non mi sento in dovere di fornirle a nessuno, senza che nessuno se ne abbia a male). Invece credo fortemente di stare con la faccia al vento. Di prendermi sulle spalle la mia vita invece di schivarla. O almeno quello è l’obbiettivo che ogni mattina quando mi sveglio cerco di perseguire con tutte le mie forze. Ma purtroppo sappiamo tutti bene quanto certe cose vengano meglio a parole che con i fatti. E se non ci credete provate a guardarvi nello specchio e chiedervi un po’ chi siete e dove vi trovate e soprattuto dove volete andare.
- che la gente debba starmi vicina per forza. Non credo sia utile sforzarsi per tenersi vicino persone che si stancano di me. Già (probabilmente) non ritengo necessario circondarmi di persone che mi prendono esattamente così come sono (e due firme qui dentro lo sanno bene ed è un comportamento sicuramente opinabile, ma i fatti mi portano a pensarlo purtroppo), figuriamoci chi vicino a me non vuole starci perché in disaccordo o semplicemente perché non trova la sintonia con la mia anima. Fortunatamente non sono in grado di costringere nessuno a starmi seduto vicino se non lo vuole.
- sia un male che la gente si stanchi di me e decida che sia meglio starmi lontana. Credo invece che questà sia un possibiltà non eccessivamente remota per tutti i rapporti interpersonali che mantengo. Questa è solamente una, ma forse quella più importante delle regole che governano i rapporti tra le persone. Non parto mai dal presupposto che un rapporto duri senza magari variarne mai la forma tutta l’esistenza. Se dovesse capitare sará tutto di guadagnato e ne sarò felice.
- che io debba per forza “accalappiarmi” qualcuno. Non credo di essere una persona che evita la solitudine (essendo pienamente consapevole del peso che essa può raggiungere) e che necessiti di contornarsi di qualcuno esclusivamente per un fine. Credo invece che quando ho potuto scegliere (cioè in quello che comunemente chiamiamo “tempo libero”) attorno a me ci siano state e tuttora ci siano quelle persone alle quale mi sento/sentivo legato ed alle quali sentivo il bisogno di rapportarmi. Ma un bisogno di rapportarsi non ha un fine, è fine a se stesso. E’ crescita.
Convengo invece:
- che sia vero il fatto che non ho cercato nuovi stimoli e di questo non me ne vergogno, dato che avevo realizzato praticamente quasi subito che professionalmente non averi avuto crescità e purtroppo l`ho concatenato al ambiente che circondava il posto di lavoro. Me ne scuso con chi in questo senso magari si è potuto sentire offeso. Anche se mi andrebbe di ricordare un post di un po’ di tempo fa..."zello-bog.blogspot.com/2006/05/atterrato.html" Almeno la prima parte mi sembra indicativa su quali fossero le mie impressioni, ma pure le mie motivazioni seppur all’inizio...
- che nella vita non si puo sempre dannarsi per quel che non si ha, bisogna anche cercare di ottenere cio che si vuole.
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Credo fortemente che NESSUNO mi possa conoscere così bene come esso stesso crede per un motivo molto semplice.
IO stesso non mi conosco a pieno e ogni giorno scopro dei lati della mia persona (belli, ma magari anche meno belli) che non avevo mai scorto fino a quel momento. E la mia ricerca di comprensione è continuativa e credo non si possa (fortunatamente) concludere mai.
Questa è l’unica certezza che posso trasmettere a chi nel bene, ma soprattutto nel male decide di starmi vicino. A tutti quelle belle persone che lo fanno in silenzio (come mia madre), a quelli che lo fanno in maniera dolce, ma anche a tutte quelle (magari anonime) che credono di conoscermi meglio di quando io stesso possa credere di conoscermi e che cercano di scuotermi da un “torpore emotivo apparente” utilizzando le più svariate forme. I commenti sopra ne sono il più fulgido esempio.
Grazie mile a tutti!

December 16, 2006 6:30 AM

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