Quella che ancora stento a trovare, quella che forse nemmeno esiste, dato che in ogni posto nel quale io sia arrivato mi sono sempre sentito il benaccetto. Che bel concetto quello di sentirsi “a casa”. Proprio in questi giorni, nei quali l’eventualità di trasferirmi nuovamente ad “almeno” 700 km dal mio centro di gravita permanente (come lo chiama sapientemente Franco Battiato) è tuttaltro che remota. Si,
forse non è nemmeno scorretto ammettere a me stesso che sotto sotto io una casa la stia cercando ormai da un po’ di tempo. Ed in questo senso non riesco ancora a comprendere se il fatto di non esseremi mai chiesto di dove questa possa essere sia da vedere come una fortuna o meno.
Nonostante ciò io l’ho sempre collegata ad un luogo nel quale fare rientro, nel quale risiedono quelle persone che con me condividono gioie, dolori, emozioni, crescita, discussione, approfondimento, ma anche l’abbandono, dato nulla dura in eterno.
Il soprendermi ad essere geloso (in maniera sana naturalmente) di chi il suo centro di gravità ormai l’ha trovato mi fa sorridere. Di me stesso, delle mie scelte che mi hanno portato invece a non averlo ancora...
Quattro mura, un tetto. Non parlo di materia, ma di un concetto (che fa anche rima!). Un luogo dove potersi RI-TROVARE prima di uscire nuovamente alla conquista dello spazio che mi circonda. Per poi poterci fare rientro quando ne sento il bisogno...
...mmhhh...
...e da un po’ di tempo a questa parte che riconosco che la libertà richiede un prezzo alto...
Anche se da un altro punto di vista la libertà è una di quelle sostanze stupefacenti legali, che molti vorrebbero consumare, della quale pochi però ne accettano il peso...
Liberi vuole dire essere soli.
Nessun compromesso. O tutto o niente.
Continuando a sognare Eva Kant ogni tanto spero di essere un po’ meno libero...
;)
Un buon fine settimana a tutti quelli che danzano su se stessi come i Derwishi, in equlibrio...
If u know it better...
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Show me how to live (Lp: Audioslave), Audioslave